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Salmone in crosta







Tempo di preparazione: 35 min.

                                                 Difficoltà: facile
                                                                        Segreto: titolo della ricetta.

Eh sì perché stavolta ho voluto documentarmi e vedere cosa proponesse la rete sull’argomento: alla voce “Salmone in crosta” sul motore di ricerca dei Gugli, partono subito le diversificazioni verso orizzonti di sfoglia, di sale, di patate e di pane. Andando su quest’ultimo si arriva a varie proposte, molto diverse tra loro. C’è quello che fa il gratin col battuto, chi ci mette il rosmarino,il timo e i semi di papavero. E chi aggiunge di tutto: i tuorli d’uovo, la senape, il brandy e la panna. Addirittura il ketchup (che, come diceva Reagan in risposta alle critiche sull’espansione del fast-food come pilastro dell’alimentazione del cittadino medio americano, in fondo “è verdura”). Chi ci si avvicina veramente alla definizione è uno che ha fatto il salmone dentro una pagnotta intera demollicata. Questo autore, l’integralista della crosta, ha tutta la mia stima per aver affrontato così di petto una situazione tanto complessa. Io ho deciso di limitarmi ad un leggero gratin sulla parte viva e a dei crostini che gli fanno da “letto”: se avessi soltanto voluto infatti, il vero nome di questo piatto avrebbe potuto essere qualcosa tipo Filetto di salmone al gratin di semi di papavero nero su letto di crostini di pane cotto a legna* e carciofi soffocati



Procedete così: in una bella scodella mischiate un po’ di pan grattato con del prezzemolo tritato finemente, semi di papavero, sale e abbondante olio extra. Dovete ottenere un composto umido, ben impregnato con l’olio per evitare di seccare troppo il filetto. Abbondate quindi e amalgamate bene. Accendete il forno e prendete un teglia della misura adatta alla quantità di pesce che intendete preparare, altrimenti, se vi avanza dello spazio potete mettere altre fette di pane bruschettate o delle patate tagliate sottilissime- modello chips. Disponete i filetti separati sopra delle fette di pane precedentemente bagnato con olio extra: in questo cuocendosi al forno diventeranno super-croccanti. Ricoprite il filetto con abbondante gratin dalla parte della carne scoperta (in ogni caso potete decidere di eliminare la pelle prima di adagiarlo sul pane, in questo modo le bruschette si insaporiranno di più ma il salmone si potrebbe asciugare troppo, cedendo i suoi liquidi alla crosta) e infornate. Lasciate andare per 20-25 min.


Finito.


Per i carciofi: puliteli voi o fateveli pulire, in ogni caso attenzione che si anneriscono con niente. Tagliateli in quattro, eliminate la barbetta e fateli andare belli pressati in un pentolino con metà olio e metà acqua. Verso la fine aggiungete sale e un goccio di limone. Ci vorranno al massimo 20 min. per avere dei carciofi belli teneri.


Impiattate come vi pare, questo è comunque un piatto che ben si presta a presentazioni fighette, quindi sfruttiamo l’occasione.


Consiglio del Sommelier: cercando di non pensare ai carciofi e agli abbinamenti impossibili, concentramioci sul pesce: un bianco importante, che vi faccia pensare a mari lontani, freddi e ostili, mari del nord. Così a  naso mi viene da dire Muskateller, un vitigno dagli aromi floreali e dai sapori tendenti al dolce, che ben si abbinano con il sapore speciale del salmone in crosta.


Enjoy it!

. *(il pane è cotto a legna, mica il filetto di salmone)


Commenti

  1. questo salmone deve essere davvero delizioso!! cade la bava dalla bocca a vederlo! :Q__

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